La Luna

Come si è formata la Luna? Una delle teorie più convincenti e valide è quella dell'impatto gigante con Theia, circa 4,6 miliardi di anni fa, quando ancora la nostra terra era una sfera incandescente. Cliccando qui potete vedere l'animazione proposta da HistoryChannel.

La Luna, unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità è dovuta a riflessione della luce del Sole; il suo volume è pari a circa 1/50 di quello terrestre, la sua massa è circa 1/80, la gravità sulla sua superficie risulta circa 1/6 di quella sulla Terra, e la sua distanza media dal nostro pianeta è circa 384.000 km; è dotato di un moto di rotazione analogo a quello della Terra e avente periodo pari al periodo della sua rivoluzione intorno ad essa, cosicché rivolge sempre lo stesso emisfero verso il nostro pianeta (a causa di fenomeni di librazione, è però visibile circa il 59% della superficie lunare); nel moto di rivoluzione intorno alla Terra il satellite riprende la stessa posizione rispetto alle stelle fisse dopo 27 giorni, 7 ore, 43 minuti primi e 11,5 secondi (rivoluzione siderale o mese sidereo), mentre per il movimento di rivoluzione che assieme alla Terra compie attorno al Sole torna ad avere la stessa posizione rispetto a tali corpi celesti dopo 29 giorni, 12 ore, 44 minuti primi e 2,8 secondi (rivoluzione sinodica, mese sinodico o lunare, o lunazione).

Fraseologia riferita ai movimenti del satellite e all’aspetto del disco lunare: fasi della luna, gli aspetti sotto cui essa ci appare nel periodo della sua rivoluzione intorno alla Terra, e cioè: luna nuova (o novilunio), quando l’astro si trova in congiunzione, cioè tra il Sole e la Terra, e perciò l’emisfero rivolto verso quest’ultima appare oscuro o non si vede affatto; primo quarto, quando è illuminata solo la metà occidentale del disco; luna piena (o plenilunio), quando, trovandosi in opposizione, cioè dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra, presenta a quest’ultima tutto l’emisfero illuminato; ultimo quarto, quando è illuminata solo la metà orientale del disco. Nel periodo di passaggio dal novilunio al plenilunio, la luna è detta crescente; dal plenilunio al novilunio, calante (prov. gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante, intendendosi per gobba la convessità della parte illuminata). Altre denominazioni usuali, nel linguaggio non tecnico, sono: luna falcata, come si presenta poco prima o poco dopo il novilunio quando è illuminato solo uno spicchio, le cui punte sono comunemente dette corni o corna; mezza luna, nel primo o nell’ultimo quarto, o anche quand’è falcata; luna scema si dice in genere quando non mostra il disco intero. Età della luna, il numero di giorni che sono trascorsi dall’inizio dell’ultimo novilunio (da quando cioè, come si dice correntemente, ha fatto la luna); e poiché i mesi lunari non coincidono, né per la durata, né, di conseguenza, per l’inizio e la fine, con i mesi del calendario civile, avviene molto spesso che una lunazione cominci in un mese e termini nel successivo, che si abbia cioè in marzo, come comunemente si dice, la luna di febbraio, in ottobre la luna di settembre, ecc. Con riguardo all’aspetto, ai movimenti della luna, alla luce ch’essa riflette: la luna sorge (o si leva), tramonta; le macchie della luna (o più spesso macchie lunari), le zone pianeggianti della sua superficie, da Galileo chiamate mari, osservate e studiate per mezzo di telescopî e sonde spaziali, costituite da lave basaltiche (come dimostrato dall’esame dei prelievi eseguiti da sonde e astronauti) e meno riflettenti di altre zone dette continenti, coperte da materiale più ruvido e percorse da rilievi, i cosiddetti monti della luna; crateri, o circhi, della luna, formazioni di tipo craterico, alte da 300 a 1000 m, presenti ovunque sulla superficie lunare ma più frequenti nelle zone pianeggianti e nell’emisfero meridionale. Nel settore centro-settentrionale del nostro satellite naturale e con una conformazione prevalentemente circolare abbiamo il mare Tranquillitatis, la cui superficie  è di 360.000 kmq. Provenendo da nord, e precisamente dal mare Serenitatis, giunti in prossimità del margine meridionale di quest'ultimo  si innalzano i monti Argaeus i quali raggiungono l'altezza di 2400 metri. All'estremità opposta di questo tratto pianeggiante vi è il promontorio di Cape Acherusia. Ci troviamo sul lembo di suolo lunare relativamente pianeggiante che, una volta superati i crateri Plinius, Dawes e Vitruvius, ci condurrà nel grande bacino del mare Tranquillitatis. Un'altra catena montuosa situata in quest'area è costituita dai monti Taurus (altezza di 3000 mt), posta poco a nord del margine settentrionale del mare Fecounditatis nella lingua di suolo pianeggiante che si trova tra i crateri Maraldi e Romer. Il lato occidentale del mare Fecounditatis è cosparso da numerosi crateri di medio e piccolo diametro, tra cui i noti Ross, Maclear, Sosigenes, Arago, Manners. Per quanto riguarda Arago, pochi km ad est di questo cratere ed al centro di un sistema di corrugamenti del suolo lunare  si trova Lamont: un cratere sepolto sotto lo strato di regolite e di cui in favorevoli condizioni osservative se ne scorge la sommità delle pareti. Immediatamente ad ovest di Sosigenes vi è un cratere del diametro di 80 km: Julius Caesar, la cui parete est deve essere stata demolita in seguito alla attività meteoritica in epoche remote. Tra i crateri Sosigenes e Manners abbiamo Ariadaeus, piccolo cratere del diametro di 10 km dal quale parte un solco: la rima Ariadaeus. Questa lunga frattura del suolo lunare si distende verso ovest attraversando gran parte della vasta regione collinare posta tra il mare Tranquillitatis ed il mare Vaporum. Tornando al lato sudovest del mare Tranquilitatis dobbiamo citare anche due crateri molto ravvicinati fra loro ed aventi esattamente le stesse dimensioni: Ritter e Sabine. Tra quest'ultimo cratere e Moltke  il 20 Luglio del 1969 l'Uomo per la prima volta nella storia di questa Civiltà compì i primi passi sul suolo lunare (Apollo 11). Cliccando qui, puoi vedere il filmato restaurato della conquista della Luna con l'Apollo 11. Pellicole originali scaricate dal sito della Nasa, montate e sottotitolate in Italiano. Siamo ora sul margine meridionale e davanti a noi si apre una  zona collinare oltre la quale, oltrepassati i crateri Hypatia e Torricelli, ci si dirige ancora più a sud verso il mare Nectaris. Ad est in prossimità del cratere Cauchy vi sono due solchi, posti rispettivamente a NE ed a SW dello stesso cratere. Sul margine orientale di questa grande pianura una volta superati i crateri Franz, Lyell ed alcuni rilievi montuosi si entra nella palus Somnii, area marginale di modeste dimensioni posta tra il mare Tranquillitatis ed il lato occidentale del mare Crisium. Le pianure confinanti sono: il mare Serenitatis (360.000 kmq) a nordovest oltre il Cape Acherusia ed i monti Argaeus; il mare Vaporum (30.000 kmq) ad occidente oltre la rima Ariadaeus; il mare Nectaris a sud, il mare  Fecounditatis a sudest una volta superati i crateri Da Vinci, Taruntius, Secchi; infine il mare Crisium ad oriente oltre la palus Somnii.